La Regione Campania partecipa anche quest’anno con un finanziamento ai vigili del fuoco nella lotta agli incendi estivi, sia per il calore che quelli dolosi.
“Abbiamo firmato – spiega il governatore Vincenzo De Luca al termine dell’incontro nella Prefettura di Napoli con il dipartimento dei vigili del Fuoco e il ministero dell’Interno – un accordo per la tutela dei cittadini e sugli incendi nella Terra dei Fuochi e nelle zone montane.
I vigili del fuoco hanno deciso anche di instaurare una struttura ad hoc per il Parco del Cilento che ha registrato parecchi incendi lo scorso anno. Ci stiamo preparando al meglio e contiamo anche sul senso di responsabilità dei cittadini e sull’aiuto delle forze di volontariato, per il resto siamo pronti a fare fronte a qualunque emergenza”.
La lotta agli incendi boschivi avviene tramite le classiche norme di comportamento da tenere a mente quando si va a fare un pic-nic in montagna (come l’accensione dei barbecue, lo spegnimento dei mozziconi, i rifiuti plastici abbandonati) ed anche con la selvicoltura preventiva, il cui obiettivo è la cura dei boschi pre-incendio, attraverso la creazione di viali tagliafuoco e la riduzione di biomassa nei boschi sovraffollati, permettendo di ridurre, in caso di incendio, il passaggio del fuoco da una chioma all’altra dell’albero.
Inoltre, da alcuni anni si sta attuando in campo anche una nuova tecnica, il fuoco prescritto, che consiste nel prevenire gli incendi boschivi attraverso l’uso del fuoco stesso. Questo, infatti, quando controllato (da operatori AIB addetti allo spegnimento), permette di creare nel bosco delle vere e proprie “zone” prive di infiammabilità, in modo che il fuoco “distruttivo”, quando passa, non trova il combustibile di cui ha bisogno per alimentarsi e si estingue.
Visto che, a poco a poco, le nostre foreste stanno scomparendo, è estremamente importante focalizzarsi sulla prevenzione, intervenendo prima che intere montagne vengano travolte dal fuoco.
Articolo di Matteo Annunziato – Volontario
Durante questo periodo sentiamo spesso che i vari aiuti (intesi come medicinali e materiale per la prima assistenza alla popolazione) per la guerra in Ucraina, inviati dalle diverse regioni italiane al dipartimento, vengono poi rispediti al centro logistico del Meccanismo Europeo.
Ma cos’è questo Meccanismo Europeo di Protezione Civile?
In poche parole è un “ente” che coordina le varie risorse di protezione civile su scala europea. In buona sostanza, tutti i Paesi che ne fanno parte mettono a disposizione le proprie risorse per aiutare un altro Paese (anche non facente parte del Meccanismo Europeo) nel corso di un’emergenza, permettendogli di fronteggiarla al meglio e senza però, cosa importante, sostituirsi completamente al Paese colpito.
Il Meccanismo Europeo, nato verso la fine degli anni 90, è stato attivato in numerosi casi, anche al di fuori dell’Unione Europea, come gli attentati dell’11 Settembre, i numerosi uragani negli Stati Uniti e diversi terremoti in paese extra UE.
L’importanza del Meccanismo la si può percepire anche guardando agli eventi dell’ultima estate, quando si è attivato per l’organizzazione di una lotta antincendio boschiva in tutta la zona Europea, compresa l’Italia. Diversi Canadar ed elicotteri messi a disposizione dagli stati membri del Meccanismo ed inviati in paesi facenti parte dell’UE ed extra UE come la Turchia, Albania e Macedonia del Nord.
Purtroppo però il Meccanismo Europeo è stato riattivato poco prima dell’invasione Russa in Ucraina. Proprio l’Ucraina è stata previdente, chiedendo aiuto in anticipo ed inviando la richiesta di assistenza al Meccanismo Europeo, che si è immediatamente attivato con l’invio di forniture essenziali come: mascherine, guanti, medicinali vari, tende, coperte, gruppi elettrogeni, ecc. Una lunga lista di materiali e beni per la prima assistenza alla popolazione che però danno l’idea di come il Meccanismo Europeo decide di muoversi ogni volta. Anche l’Italia ovviamente non ha fatto mancare il suo apporto, con l’invio di 200 tende e numerosi pallet di medicinali e prodotti elettromedicali al centro logistico del Meccanismo in Polonia.
L’unica nostra speranza è che l’invio di materiali e beni non sia più necessario, auspicandoci la fine della guerra.
Articolo di Mario Antonio Conte – Volontario
Sembra incredibile, ma anche nel ultimo periodo ci troviamo a sentire di siccità e di incendi, eppure ci troviamo in pieno periodo invernale.
Stranamente è così, ci troviamo a fronteggiare un inverno al quanto diverso, poiché stanno mancando le piogge invernali, soprattutto al nord, con il Po che si ritrova ad avere una portata quasi dimezzata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma non solo i fiumi, ma anche i laghi, quello Maggiore e quello di Como che si ritrovano al di sotto delle medie storiche di questo periodo.
Tutti questi sono effetti di un andamento climatico anomalo, in cui ci ritroviamo giornate senza pioggia e altre in cui la pioggia viene giù tutta in pochissime ore.
La mancanza di pioggia e venti, unita a temperature miti, così come capita nel periodo estivo, sta favorendo altri due fattori che ci ritroviamo a combattere, l’inquinamento delle città e gli incendi.
Come capita in periodi di siccità e scarsi venti, le grandi città si ritrovano a soffrire del forte inquinamento dell’aria, dovuto alla forte presenza delle polveri sottili. Ma non solo, la Lombardia in pieno inverno si ritrova ad affrontare una ridotta emergenza incendi, con la media di 3 incendi per ogni 24 ore, incendi che hanno coinvolto boschi e pascoli.
Insomma un periodo invernale al quanto strano, che va a sottolineare quanto il nostro pianeta sta cambiando, con temperature più alte rispetto alla media stagionale (altro esempio sono lo scioglimento dei ghiacciai e diverse valanghe anomale) e siccità fuori dal normale. Ancora una volta ci troviamo ad affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.
Articolo di Mario Antonio Conte – Volontario
I recenti terremoti al largo delle coste campane e le alluvioni delle scorse settimane in Sicilia sono la prova concreta di quanto il cambiamento climatico stia aumentando i rischi cui siamo sottoposti.
“Il tema dell’ambiente deve diventare sempre più un tema di attualità, in relazione della responsabilità che abbiamo di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo in cui poter vivere. Stavo pensando in questi giorni di varare un piano per la nostra Regione semplice: la piantumazione in Campania di un milione di alberi”.
Queste sono le parole del governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del solito appuntamento social del venerdì. Una promessa che se mantenuta sarebbe un enorme aiuto alla lotta contro i cambiamenti climatici. Speriamo dunque che il governatore si impegni fino in fondo alla realizzazione di questo progetto, servono urgentemente provvedimenti atti ad abbattere l’inquinamento e l’utilizzo di risorse non rinnovabili.
Articolo di Matteo Annunziato e Valeria Casaburi – Volontari
A seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito il nostro territorio, la protezione civile ha maturato una consapevolezza tale che da “macchina per il soccorso” sta diventando un vero e proprio sistema in grado di prevedere, prevenire e monitorare il territorio, così da non intervenire solo in contesti di emergenza imminente, ma di agire sul rischio prima ancora che provochi danni.
Il Sistema di Protezione Civile è abbastanza complesso, ne fanno parte i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, i Vigili Urbani, la Croce Rossa, le Organizzazioni di Volontariato… per far sì però che questo sistema funzioni, prima di tutto deve godere della presenza del cittadino, che deve sentirsi parte integrante di questo insieme.
E’ per questo che ogni anno, la nostra Associazione, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, organizza innumerevoli attività con lo scopo di rendere i cittadini soggetti attivi di questo sistema, cominciando dalle attività svolte nelle scuole, fino ai campi estivi di volontariato per ragazzi di scuole elementari, medie e superiori. Ma non solo.
La protezione civile si fa anche in famiglia, motivo per il quale è stato creato un manuale che descrive in maniera molto semplice quali sono i comportamenti da adottare in casa prima, durante e dopo un rischio… con tanti disegni, per arrivare anche ai più piccoli.
A volte semplici gesti quotidiani, seppure ci possano sembrare scontati, possono fare una gran differenza.
Buona lettura!
Articolo di Esposito Emilia – Volontaria