Novembre è uno dei periodi dell’anno in cui, insieme agli altri mesi invernali, si verificano maggiormente eventi meteo-idro del tipo estremo, allertando spesso intere città.
I toscani ne sanno qualcosa, che il 4 Novembre 1966 furono colpiti dalla più grande alluvione della storia Italiana, che danneggiò Firenze e gran parte della regione, sommergendo interi comuni. Da quell’anno ogni pioggia più o meno abbondante li preoccupa.
Oggi mi interessa ricordare quest’evento per ribadire un concetto che mi sta particolarmente a cuore: la PREVENZIONE DEL RISCHIO. E il rischio meteo-idro, rispetto agli altri, è sempre stato più trascurato. Basti pensare a quello che ci hanno insegnato alle scuole elementari, a ciò che insegnano ai nostri figli, ai nostri fratelli più piccoli: di rifugiarsi sotto al banco se si avverte una scossa, di raggiungere un’area spaziosa e non confinante con edifici pericolosi subito dopo una scossa. Ma del rischio meteo-idro non ci hanno mai parlato, eppure ci conviviamo ogni inverno, chi più chi meno.
Nessuno a scuola ci ha mai insegnato su cosa fare in caso di forte pioggia. E soprattutto si tende a ricordare solo gli eventi rimasti nella storia per i danni provocati, e non per quelli “scampati”, che a mio avviso meritano la stessa importanza.
Sempre restando in Toscana, nel 2019 si è scampati allo straripamento dell’Arno grazie allo scolmatore progettato anni fa, che quell’anno è stato messo in funzione per la prima volta. Lo scolmatore è un canale artificiale che, appunto, ha lo scopo di “scolmare” le acque, riducendo di gran lunga il rischio idraulico.
Quando è stato attivato, nel corso di un altro grande evento estremo che avrebbe potuto provocare gli stessi danni dell’alluvione avvenuta anni fa, è stato ripreso l’intero meccanismo dell’opera progettuale da un drone, e a me, ma credo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo, ha fatto venire i brividi, non per ciò che si è visto, ma per ciò che non si è visto (il disastro che non è avvenuto).
A questo proposito ci tengo a ribadire un pensiero di un autore, che ho già espresso in qualche articolo fa: “Costruire una cultura della prevenzione non è facile. Mentre i costi della prevenzione si pagano nel presente, i suoi benefici si godranno in un futuro lontano. Inoltre, tali benefici non sono tangibili; sono i disastri che non sono avvenuti”.
Ecco, forse focalizzarsi sui disastri “non avvenuti” ci permette di convincere noi, e chi gestisce questo paese, che la prevenzione serve per davvero, e la sua efficacia la si può notare non in quello che succede, bensì in quello che non succede.
Per chi se lo fosse perso, qui trovate il video dello scolmatore!
https://www.youtube.com/watch?v=2wcOb4LsF2I
Articolo di Esposito Emilia – Volontaria
I recenti terremoti al largo delle coste campane e le alluvioni delle scorse settimane in Sicilia sono la prova concreta di quanto il cambiamento climatico stia aumentando i rischi cui siamo sottoposti.
“Il tema dell’ambiente deve diventare sempre più un tema di attualità, in relazione della responsabilità che abbiamo di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo in cui poter vivere. Stavo pensando in questi giorni di varare un piano per la nostra Regione semplice: la piantumazione in Campania di un milione di alberi”.
Queste sono le parole del governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del solito appuntamento social del venerdì. Una promessa che se mantenuta sarebbe un enorme aiuto alla lotta contro i cambiamenti climatici. Speriamo dunque che il governatore si impegni fino in fondo alla realizzazione di questo progetto, servono urgentemente provvedimenti atti ad abbattere l’inquinamento e l’utilizzo di risorse non rinnovabili.
Articolo di Matteo Annunziato e Valeria Casaburi – Volontari
A seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito il nostro territorio, la protezione civile ha maturato una consapevolezza tale che da “macchina per il soccorso” sta diventando un vero e proprio sistema in grado di prevedere, prevenire e monitorare il territorio, così da non intervenire solo in contesti di emergenza imminente, ma di agire sul rischio prima ancora che provochi danni.
Il Sistema di Protezione Civile è abbastanza complesso, ne fanno parte i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, i Vigili Urbani, la Croce Rossa, le Organizzazioni di Volontariato… per far sì però che questo sistema funzioni, prima di tutto deve godere della presenza del cittadino, che deve sentirsi parte integrante di questo insieme.
E’ per questo che ogni anno, la nostra Associazione, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, organizza innumerevoli attività con lo scopo di rendere i cittadini soggetti attivi di questo sistema, cominciando dalle attività svolte nelle scuole, fino ai campi estivi di volontariato per ragazzi di scuole elementari, medie e superiori. Ma non solo.
La protezione civile si fa anche in famiglia, motivo per il quale è stato creato un manuale che descrive in maniera molto semplice quali sono i comportamenti da adottare in casa prima, durante e dopo un rischio… con tanti disegni, per arrivare anche ai più piccoli.
A volte semplici gesti quotidiani, seppure ci possano sembrare scontati, possono fare una gran differenza.
Buona lettura!
Articolo di Esposito Emilia – Volontaria
Sabato 14 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 22.00, l’Associazione parteciperà all’evento IO NON RISCHIO 2017, che si terrà a Salerno in Piazza Mazzini quale super-piazza dell’evento e per tutto il centro della città, saranno infatti allestiti punti informativi anche in Corso Vittorio Emanuele, Piazza Portanova e Lungomare Trieste. Invitiamo tutti a partecipare.