Oggi, 27 Marzo 2022, si festeggia il trentennale di un servizio gratuito e fondamentale, l’istituzione sul territorio nazionale del 118. 30 anni fa è stato istituito a livello nazionale, ma in realtà l’idea di un numero gratuito per le emergenze sanitarie è nato circa 2 anni prima, nel 1990 a Bologna. Una sperimentazione ben riuscita, in quanto nel giro di 2 anni il decreto del Presidente della Repubblica ne consentì la realizzazione anche nelle altre città, seguendo il modello delle centrali operative sperimentate a Bologna.
In 30 anni il servizio si è evoluto con l’evolversi della tecnologia: la maggiore diffusione di telefoni cellulari prima, e di smartphone ora, che consentono anche l’attivazione di videochiamate, la possibilità di attivare l’elisoccorso, applicazioni che con uno smartphone ci permettono di trovare i defibrillatori più vicini a noi, ecc.
Anche se ora si sta diffondendo sempre di più l’uso del Numero Unico di Emergenza, ovvero il 112, che poi smista le chiamate in base all’emergenza in corso, il 118 resta comunque attivo, e va utilizzato quando si vuole richiedere un intervento sanitario per qualcuno che è in pericolo di vita, o in linea generale in casi urgenti.
La chiamata di emergenza resta sempre la stessa, da 30 anni a questa parte, andiamo a ripercorrerla ricordandoci sempre che è quanto mai fondamentale mantenere la calma, non farsi prendere dal panico e parlare con chiarezza.
LA CHIAMATA DI EMERGENZA
– Iniziamo con una presentazione, comunicando il nostro nome e cognome e il numero di telefono dal quale stiamo chiamando.
– Passiamo col descrivere la posizione in cui ci troviamo, in cui è accaduto l’evento, comunicando quanti più punti di riferimento possibili: città, via e numero civico, nome sul campanello se si è in casa, un negozio o un punto di riferimento ben visibile se si è in strada.
– Dopodiché passiamo col descrivere l’evento o la situazione che ci troviamo davanti: quante sono le persone coinvolte, i danni che hanno subito e la dinamica dell’evento se si era presenti.
– Se è possibile, provare anche a dare una descrizione delle condizioni delle persone coinvolte (se sono coscienti, se respirano oppure no) può essere d’aiuto all’operatore per inviare sul posto il personale più adatto.
– Se è stata effettuata anche qualche manovra di primo soccorso, è bene descriverla.
– Successivamente passiamo ad ascoltare le indicazioni e le domande dell’operatore, ricordandoci che resterà sempre in linea con noi fino all’arrivo dell’ambulanza, quindi mai riattaccare.
Se dimenticate qualche passaggio, non preoccupatevi, sarà l’operatore stesso a guidarvi con le domande adeguate, l’importate è, come detto in precedenza, mantenere la calma e non farsi prendere dal panico, in quanto allungherebbe solamente i tempi di intervento!
Articolo di Mario Antonio Conte – Volontario
La tutela dell’ambiente è stata introdotta nella Costituzione italiana
Il giorno martedì 8 febbraio 2022 è stata approvata dalla Camera la proposta di legge costituzionale che aggiunge la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana modificando gli articoli 9 e 41 della Carta.
Le modifiche
Gli articoli della Costituzione sono stati modificati in questo modo (in maiuscolo le parole aggiunte):
Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI.
Articolo 41
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI.
Le modifiche di questi articoli sono state approvate tra Camera e Senato con maggioranza qualificata e dunque non è necessario il referendum confermativo. Maggioranza trovata dopo diverse modifiche in corso d’opera, fino a quando i partiti non hanno trovato la formula giusta.
Di queste modifiche però sono ancora più entusiaste le maggiori associazioni ambientaliste, che ora richiederanno leggi più stringenti.
Articolo di Annunziato Matteo e Casaburi Valeria – Volontari