ARTICOLO SCRITTO DA RAGAZZI DAI 12 AI 16 ANNI DURANTE IL PRIMO INCONTRO DEI “CREATIVITY DAYS” DEL 17 SETTEMBRE 2023
Le violenze, che possono essere sia fisiche che psicologiche riguardano situazioni che causano malessere ad un individuo in modo volontario. Queste si classificano in vario tipo, ad esempio:
- Bullismo che nasce da stereotipi sociali che impongono agli individui un codice di comportamento, una volta che questo viene a mancare in una persona, quest’ultima viene presa di mira e molto spesso, avendo un carattere debole non riesce a reagire.
- Cyberbullismo simile al bullismo ma in forma digitale, infatti l’aggressore si nasconde dietro un profilo social che molte volte è anche fasullo.
La violenza più discussa in questo periodo però è la violenza sessuale. Il recente caso è quello di una 19enne che quest’estate è stata violentata da un branco di 7 ragazzi al Foro Italico di Palermo. La vittima è stata precedentemente ubriacata per impedirle di scappare e successivamente trascinata in un luogo abbandonato. Nonostante il suo non consenso è stata stuprata da ognuno di loro, picchiata e lasciata sola su un marciapiede in condizioni disumane con dolori lancinanti.
Questo non è però un argomento nuovo per la società. Di fatto, da sempre l’uomo si è imposto, come nell’antichità con la scala sociale, un gradino sopra le donne imponendo i propri ideali e le proprie intenzioni.
Altri avvenimenti del genere sono l’omicidio di una giovane donna, Giulia Tramontano, incinta, uccisa dal compagno, Alessandro Impagnatiello e della tredicenne stuprata a Caivano da vari ragazzi.
Spesso si parla dell’attenzione che le donne devono avere fuori casa ma molto spesso, anche sotto lo stesso tetto accadono questi tipi di violenze, come nel caso di una bambina di Napoli stuprata dallo zio.
Questo per dire che l’educazione sessuale e in particolare del comportamento da avere nei confronti delle donne deve partire non solo dalle proprie case ma tramite l’istruzione che, come per l’insegnamento delle materie, tramite la conoscenza fa scattare la consapevolezza, fa aprire le menti e fa si che cose del genere non accadano in nessuna situazione.
Noemi S. 13 anni, Chiara P. 14 anni, Flavio P. 12 anni, Nicolas M. 13 anni
Ogni anno il numero degli animali abbandonati aumenta, un trend negativo che ha il suo picco nel periodo estivo.
Cani e gatti si ritrovano in una nuova casa in occasioni di festività, come quelle natalizie, o di un compleanno, regalati semplicemente come se fossero giocattoli e con altrettanta facilità abbandonati sul ciglio di una strada perché diventano “un peso” quando si deve andare in vacanza.
La realtà purtroppo è questa: si deve andare in ferie e il cucciolo preso qualche mese prima diventa un ingombro. E’ importante riflettere quando si vuol prendere un animale in casa, valutare bene il tempo che gli si può dedicare e le responsabilità che ciò comporta. Se ci si rende conto, ancor prima di prendere il cucciolo, che non si è in grado di accudirlo, allora il nostro consiglio è quello di non prendere nessun animale domestico. Non solo perché l’abbandono è punito dalla legge, ma anche perché si fa soffrire un animale, considerando che la maggior parte degli animali abbandonati muoiono di fame o investi da un’auto.
Ma se si è convinti della propria scelta, allora vi sono diverse soluzioni per quando si va in vacanza.
Infatti negli ultimi anni, vi è stato un notevole aumento di alberghi e lidi pronti ad ospitare sia noi che il nostro amico a 4 zampe. Non solo lidi, ma anche le spiagge pet-friendly ed attrezzate sono in aumento. Per quanto riguarda la ricerca di alberghi, oltre ai classici siti di ricerca di hotel che hanno aggiunto un filtro apposito per i nostri animali, vi sono anche siti di ricerca specifici come https://www.mypethotel.it/
Per quanto riguarda lidi e spiagge attrezzate, con una semplice ricerca online troviamo subito quello che fa per noi presso ogni meta turistica.
L’abbandono quindi non deve mai essere la soluzione: possiamo lasciare il nostro amico in strutture attrezzate o da amici o parenti, oppure portarlo con noi in vacanza. Le soluzioni non mancano, dagli alberghi alle spiagge attrezzate.
Non abbandonate i vostri animali per le vacanze, portateli sempre con voi!
Articolo di Mario Antonio Conte – Volontario
Quando parliamo di rischio va considerata anche la sua possibilità o potenzialità perché non si ha la certezza che un fenomeno accada, né che abbia una certa intensità o che provochi determinate conseguenze.
Per questo motivo il sistema di Protezione Civile considera tra i rischi anche quelli derivanti da eventi di origine antropica.
Per valutare concretamente un rischio, non è sufficiente conoscerne la pericolosità, occorre anche stimare attentamente l’esposizione, cioè le vite e i beni presenti sul territorio che possono essere coinvolti da un evento e la loro vulnerabilità rispetto agli eventi presi in considerazione.
A volte ci troviamo di fronte a delle situazioni di rischio altamente improbabili o del tutto impensabili, come il verificarsi di emergenze in zone del pianeta in cui la resilienza della popolazione è fortemente ridotta a causa della presenza di conflitti o instabilità politico-militari.
Questo aspetto interessa appunto il Meccanismo Europeo di Protezione Civile. In particolare, dopo l’evento definito “black swan” relativo agli attacchi alle Torri Gemelle dell’ 11 settembre 2001, il Ministero dell’ Interno ha elaborato diverse strategie di prevenzione e pianificazione di interventi per garantire un soccorso efficace. Numerose sono state nelle ultime settimane le notizie riguardo ad un possibile utilizzo di pratiche non convenzionali nel conflitto fra Ucraina e Russia, o le preoccupazioni per la stabilità della centrale nucleare presente a Zaporizhzhia. Al di là di questo, è importante sapere che in caso di rischio nucleare, ed altri casi connessi a questi attacchi di tipo “non convenzionale”, intervengono dei nuclei di soccorso specifici.
Sono i nuclei NBCR, presenti ad oggi su tutto il nostro territorio nazionale.
Ma cosa significa NBCR? Chi sono? Che cosa fanno?
Innanzitutto il termine NBCR è acronimo di Nucleare – Biologico – Chimico – Radiologico. Ne fa parte un gruppo specializzato di Vigili del fuoco, chiamato ad intervenire in caso di situazioni eccezionali e nelle condizioni più difficili a causa della presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la pubblica incolumità (ad esempio contaminazione da radiazioni nucleari, attentati con armi non convenzionali, rilasci di sostanze pericolose come gas o carburanti a seguito di incidenti).
Come entrano in azione?
Gli specialisti del nucleo NBCR vengono impiegati a seguito del verificarsi di crisi che comportano il rilascio in aria di agenti chimici, biologici, nucleari o esplosivi che sono dannosi per l’uomo. Gli operatori sono equipaggiati con particolari tute scafandrate per la protezione personale, dotate di auto protettori che consentono la respirazione anche in ambienti contaminati. Hanno in dotazione:
-maschere antigas;
-rilevatori di sostanze pericolose, strumenti PID-MIS;
-sensori elettrochimici;
-particolari mezzi come l’IVECO-ONE, un’unità mobile progettata proprio per la rilevazione di agenti chimici e nucleari, per la decontaminazione di persone, veicoli e terreno, nonché per il recupero delle sostanze pericolose.
Durante il loro intervento sul territorio provvedono al salvataggio delle persone ed alla divisione in zone di pericolo dell’aria che viene chiamato tecnicamente “zoning”. Si va ad identificare un’area rossa, più contaminata e a maggior rischio, un’area arancione di transizione, e infine un’area verde di decontaminazione e da dove vengono condotte le operazioni.
Periodicamente vengono effettuati addestramenti tenendo conto dei diversi scenari, come ad esempio il recente programma di formazione ed esercitazione RESIST, ideato per rafforzare la capacità di intervento degli operatori di infrastrutture critiche in caso di emergenze NBCR. Un’infrastruttura può essere una linea di trasporto, un impianto di generazione di energia, una linea che gestisce comunicazioni, un ospedale. Innovativa è stata l’attivazione di un drone, ancora in fase sperimentale, integrato con sensori radiologici, i cui dati venivano trasmessi in tempo reale alla sala d’emergenza.
L’obiettivo di queste esercitazioni è dunque la consapevolezza che è necessario sempre operare in tre direzioni: preparazione, prevenzione e protezione.
Articolo di Valeria Casaburi – Volontaria
Da alcune settimane è online una nuova piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile #Offroaiuto con lo scopo di promuovere aiuti per l’Ucraina da parte di cittadini, Enti del terzo settore e aziende.
La principale tipologia di aiuto riguarda soprattutto la messa a disposizione di posti letto e/o abitazioni, disponibilità per interpretariato, mediazione culturale, supporto psicologico e altro. In particolar modo, per le aziende e per gli enti del terzo settore, è possibile anche donare beni di prima necessità come prodotti elettronici, abbigliamento, prodotti per l’infanzia, ecc.
Per chi volesse, basta accedere a offroaiuto-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it, selezionare il tipo di donazione che si vuole fare, compilare il modulo e confermare tramite cellulare.
Alcuni giorni fa è stato emanato il nuovo decreto Covid, che rispetto a quelli precedenti ha dato ampio spazio alla rimodulazione del green pass, modificando/eliminando quasi tutte le restrizioni presenti fino ad oggi, già dal 1 Aprile. Dal giorno indicato, infatti:
- Terminerà la suddivisione delle Regioni in colori (giallo, arancione e rosso);
- Per i lavoratori over 50 basterà il green pass base, quindi non sarà più necessario il super green pass;
- Non ci saranno più le quarantene da contatto. Sarà in isolamento solo chi risulterà positivo al Covid;
- Non sarà più richiesto il green pass nei bar e nei ristoranti all’aperto.
Inoltre, dal 1 Maggio:
- Rimane l’obbligo del green pass solo per gli ospedali;
- Non sarà più obbligatorio indossare la mascherina (anche nei luoghi chiusi).
Quando abbiamo sentito per la prima volta parlare di Covid, due anni fa, pensavamo che l’emergenza si risolvesse in poche settimane, che poi son diventati mesi, e poi anni.
Sono state tante le cose che ci son mancate, basti pensare a quelle piccole azioni quotidiane a cui prima non davamo peso, che poi si sono rivelate speciali per noi, come un abbraccio, una passeggiata al parco, un caffè con un amico.
Fortunatamente, anche grazie alle vaccinazioni di massa, siamo riusciti a trovare un compromesso, conquistando un ritorno alla normalità di cui tutti avevamo bisogno.
E se il 2021, insieme al 2020, sono stati gli anni della distanza, ci auguriamo che il 2022 possa essere l’anno dell’empatia, della solidarietà e della gentilezza.
Articolo di Esposito Emilia – Volontaria